Studi e Ricerche

Small Business Act - Rapporto 2014

Il Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato la quinta edizione del Rapporto Le iniziative a sostegno delle micro, piccole e medie imprese adottate in Italia nel 2013, in attuazione dello Small Business Act (SBA), indicato dalla Commissione europea come esempio di "buona pratica".

 

Sommario

Il rapporto, strutturato in due parti, analizza nella prima il contesto economico-normativo nel cui ambito lo SBA ha ricevuto la sua attuazione e gli sviluppi futuri, nella seconda illustra dettagliatamente, per ciascuno dei 10 principi in cui si articola lo SBA, le misure di sostegno alle imprese adottate nel 2013, con focus specifici su temi di maggior rilievo per le imprese italiane: Contratti di rete, le nuove Srl "light", l'imprenditoria femminile e giovanile....

Nel rapporto vengono analizzate le principali criticità del nostro sistema produttivo, legate anche alla limitata dimensione di imprese e alla necessità di far crescere e potenziare le filiere e le reti esistenti in quanto emerge da vari studi e indagini la difficolta dell'imprenditore nel creare rapporti, soprattutto formali, con altre imprese.

Un fattore di criticità che ha pesato fortemente sulle imprese italiane è legato alla decrescente disponibilità di credito o razionamento del credito, soprattutto nell'ultimo biennio, a seguito sia della congiuntura negativa che delle politiche di restrizione creditizia adottate da gran parte del sistema bancario in particolare nei confronti delle micro e piccole imprese e delle imprese del Mezzogiorno.

Emerge, in particolare, il ruolo rilevante delle policy orientate al rilancio degli investimenti privati, e del sostegno all'accesso al credito per il rilancio dell'economia italiana.

Vengono infatti, riportate sinteticamente le principali misure adottate nel 2013 a sostegno delle imprese di micro, piccole e medie dimensioni.

 

Le varie misure sono state "incrociate" con i dieci principi SBA, qui di seguito riportati, nella consapevolezza che molti interventi sono trasversali e possono ricadere su più principi contemporaneamente, come nel caso del Contratto di rete:

  • Imprenditorialità
  • Seconda possibilità
  • Pensare anzitutto in piccolo
  • Amministrazione recettiva
  • Appalti e Aiuti di Stato
  • Finanza
  • Mercato Unico
  • Competenze e innovazione
  • Ambiente
  • Internazionalizzazione

Come nella passata edizione, il Rapporto SBA 2014 non solo individua le principali misure adottate, ma anche il relativo stato di operatività, indicando, a tal fine se la norma e immediatamente operativa o se necessita di ulteriori provvedimenti di attuazione.

Il Rapporto evidenzia come, nel corso del 2013, il Governo sia intervenuto, da una parte, a favorire l'acquisto di nuovi macchinari e impianti attraverso la "Nuova Sabatini" e, dall'altra, ad accrescere la disponibilità di credito attraverso l'utilizzo del Fondo Centrale di Garanzia, impegnandosi altresì per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione.

Il documento raccoglie, infine, una serie di best practices regionali.

 

Conclusioni

Emerge dal rapporto che l'approccio SBA in Italia è quello territoriale.

La presenza di squilibri regionali sul territorio nazionale, non solo Nord- Sud, ma all'interno delle stesse due macroregioni, nonché l'importante ruolo dei distretti industriali, delle filiere produttive e dei sistemi locali di sviluppo hanno reso inevitabile che la Direttiva SBA trattasse con attenzione i problemi ed i fattori dello sviluppo regionale.

Per tale motivo il Ministero dello sviluppo economico, considerando l'importanza degli aspetti territoriali e la capillare diffusione delle MicroPMI, ha sempre sottolineato l'importanza di replicare lo SBA in tutte le regioni italiane che, in base alle proprie peculiarità, potrebbero dotarsi di uno "SBA regionale".

Per i prossimi cinque anni (SBA 2.0) il "macro obiettivo" dovrà essere quello di perseguire un nuovo metodo di lavoro che stressi il concetto che le micro e piccole imprese sono una organizzazione aziendale sostanzialmente diversa da quella delle media impresa certamente più simile alla grande impresa, in termini di strategie, criticità e fabbisogni.

Approfondire il tema della finanza e credito, della dimensione di impresa e del trasferimento/successione di impresa, è stata una scelta dettata dal fatto che sono tre fattori strategici e trasversali che vengono considerati un "prius" per ogni inizio di strategia aziendale, in assenza del quale ogni obiettivo di sviluppo per una piccola impresa (dall'internazionalizzazione all'innovazione) è destinato al fallimento.

 

Note

Il Rapporto è scaricabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico

 

 

 

 

 

Lunedì, 28 Luglio 2014