Un esperto su temi energetici, Luiz Pinguelli Rosa, dell’Università Federale di Rio de Janeiro, spiega: “L’etanolo è diventato molto importante in Brasile dopo la crisi petrolifera degli anni Settanta. Allora il Brasile non produceva quantità significative di petrolio, e i prezzi erano molto alti”.
In Brasile alla benzina viene aggiunto un quarto di etanolo. Ormai i veicoli leggeri viaggiano solo con questa miscela speciale oppure vengono alimentati con il solo biocarburante. Maria Paula Martins, coordinatrice del piano locale per l’energia sostenibile, spiega: “Lo Stato di Rio consuma il 5% dell’etanolo nazionale, ma ne produce solo lo 0,5%. Abbiamo dunque lanciato un programma per stimolarne la produzione, per andare gradualmente verso l’autosufficienza. Il bioetanolo produce meno danni all’atmosfera del petrolio”.
Gli esperti dicono che i biocarburanti potrebbero coprire entro il 2050 il 27% del combustibile richiesto nel mondo per alimentare i veicoli.
Gran parte dell’etanolo potrebbe arrivare proprio dal Brasile e dagli Stati Uniti, ma il biocarburante che deriva da rifiuti potrebbe aprire anche altri scenari.
Fonte: Euronews